Microplastiche identificazione e quantificazione

Per microplastica si intende un materiale costituito da particelle solide contenenti polimeri, alle quali possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze; sono esclusi i polimeri presenti in natura non modificati chimicamente (tranne che per idrolisi) e i polimeri (bio)degradabili.
Il termine microplastica si riferisce alla totalità dei suddetti materiali di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, in tutte le forme possibili di particelle, vale a dire: frammenti, fibre/filamenti, perle/sfere, fogli di pellicola e pellet.

Ad oggi non esistono metodi riconosciuti per l’analisi delle microplastiche, la grande varietà di polimeri esistenti e la complessità della matrici da testare ne rende intrinsecamente difficile sia l’analisi qualitativa che quantitativa.

Una delle principali tecniche analitiche che trova, con successo, applicazione nell’analisi di questi materiali è la pirolisi-GC/MS.

La PY-GC/MS è ideale per identificare e quantificare simultaneamente le microplastiche più abbondanti in campioni complessi.

I composti indicatore con ioni marcatore consentono l’identificazione specifica del polimero in campioni ambientali e animali e le curve di calibrazione esterne permettono il calcolo semiquantitativo per ciascun tipo di plastica presente, in particolare per concentrazioni in tracce (ppb o inferiori). Software di ricerca e librerie dedicate a polimeri e additivi velocizzano l’identificazione.

Il metodo analitico è indipendente dalla preselezione meccanica o dall’aspetto delle particelle, tuttavia una preparazione del campione appropriata è fondamentale e necessita di essere valutata in funzione della natura e della provenienza del campione.